K. - Se si pianta un seme di verità, esso deve operare, crescere, funzionare, avere una sua vita.
B.
- Molti milioni di persone probabilmente hanno letto o sentito quel che
dite. Eppure sembra che gran parte di loro non abbia capito. Pensate
che alla fine riusciranno tutti a vederlo?
K.
- No, ma la cosa va avanti, essi se ne preoccupano, e si chiedono,
“Cosa intende dire con ciò?”. Il seme funziona, cresce, non è morto.
Potete dire il falso e anche quello opera.
B. - Sì, ma ora abbiamo una lotta fra i due e non possiamo prevederne l’esito; non possiamo essere sicuri del risultato.
K.
- Avete piantato in me il seme: “La Verità è un terreno senza
sentieri”. E ancora un altro seme è piantato nella mia coscienza: “Ecco
la strada che porta alla verità, seguimi”. Uno è falso, uno è vero.
Entrambi sono conficcati nella mia coscienza. Così avviene una lotta. Il
vero e il falso operano entrambi, e se sono sufficientemente sensibile
ciò crea più confusione, più miseria e molta sofferenza. Che accade se
non fuggo da quella sofferenza?
B. - È chiaro quel che accadrà se non fuggite. Avrete l’energia l’energia per vedere ciò che è vero.
Verità e realtà, J. Krishnamurti discussione con David Bohm,
Franco Chirico, editore per il Cammino Neocatecumenale |
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