Good - Piero Golia c'era... 2012 © - Gianluca Salvati
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sabato 27 giugno 2015

Sincretismo: simboli pagani e simboli cristiani

Queste immagini posseggono una tale intensità da rendere perfettamente comprensibile che milioni di uomini colti si lascino attrarre dalla teosofia e dall’antroposofia. C’è una spiegazione semplicissima di questo fenomeno: questi moderni sistemi gnostici rispondono all’esigenza di espressione e di formulazione degli eventi interiori e inesprimibili di cui stiamo parlando; e vi rispondono meglio delle varie forme di religione cristiana oggi esistenti, a eccezione, ma è un’eccezione parziale, del cattolicesimo. Attraverso il suo simbolismo dogmatico e culturale, la religione cattolica è in grado di esprimere in maniera incomparabilmente più ampia del protestantesimo gli elementi in questione. Ma neanche il cattolicesimo ha raggiunto, né in passato, né oggi, la pienezza dell’antico simbolo pagano, il quale perciò è sopravvissuto fin nei secoli cristiani, per travasarsi poi a poco a poco in certe correnti sotterranee che, dal primo Medioevo fino ai tempi nostri, non hanno perso del tutto la loro forza vitale. Queste correnti sono andate sempre più scomparendo dalla superficie, certo; ma ritornano sotto nuove forme per compensare l’unilateralità degli orientamenti moderni della coscienza. La nostra coscienza è talmente imbevuta di cristianesimo, anzi quasi interamente plasmata dal cristianesimo, che la posizione contraria inconscia non può trovarvi ricetto, semplicemente perché riesce troppo antitetica alle concezioni basilari dominanti. Quanto più parziale, rigida, assoluta è la difesa di un determinato punto di vista, tanto più aggressivo, ostile e incompatibile sarà il punto di vista opposto, di modo che sulle prime ci sono poche speranze di giungere a una conciliazione dei contrasti. Ma se la coscienza ammette almeno la validità relativa di ogni opinione umana, anche l’avversario perde una parte della sua incompatibilità. Nel frattempo però il termine contrario cerca una qualche espressione adeguata, per esempio nelle religioni orientali: buddismo, induismo, taoismo. Il sincretismo (sintesi e combinazione) proprio della teosofia soddisfa particolarmente bene questa esigenza, e ciò spiega il successo numerico che ha incontrato.
Carl Gustav Jung, Psicologia dell’inconscio

Head, olio su tela - Gianluca Salvati 2012

domenica 14 dicembre 2014

Arte contemporanea e mass media: "Tennista", olio su tela | Mass media e potere

Mass-media: "L'insieme delle tecniche contemporanee che permettono la produzione, trasmissione e diffusione di messaggi ad un pubblico vasto, eterogeneo, anonimo; in una forma che si caratterizza come pubblica, rapida e transitoria. I principali mezzi di comunicazione di massa sono oggi la stampa, la radio, la televisione, il cinema, il manifesto e tutti gli strumenti creati da una tecnologia avanzata che producono e diffondono messaggi su larga scala. Attorno agli anni Trenta, con il crescente sviluppo di cinema, radio, stampa, la comunicazione di massa si è imposta come problema sociale: se ne vede l'influenza nel campo della propaganda politica, della pubblicità, dell'educazione, ma se ne temono anche le conseguenze sul piano sociale e culturale. L'enorme corpo di ricerche realizzate negli Stati Uniti, dagli anni Trenta agli anni Cinquanta, soprattutto sul pubblico, sugli effetti, sul contenuto del mass-media, per lo più legate a fini pratici ed essenzialmente descrittive, testimoniano il timore e per l'azione condizionante e persuasiva di tali mezzi di comunicazione (di cui l'avvento delle dittature nazista e fascista sembrava essere frutto) e per il possibile livellamento dei comportamenti e dei gusti nelle società libere industrializzate. negli anni Cinquanta e Settanta si è imposto un diverso approccio allo studio di questi problemi: soprattutto in Europa si pone in primo piano l'interesse per la dimensione culturale della comunicazione di massa (cultura di massa); ancora oggi, si può dire aperto il dibattito tra chi vede nella civiltà dei mass-media, unilaterale e etero-diretta, l'imporsi di valori e modelli di comportamento alienanti. e frustranti [...] e chi invece considera la società di massa come luogo e momento di massima partecipazione socio-politico-culturale [...] Ma se è indubbio che i mass-media sono un grosso strumento di controllo sociale è però difficile stabilire quanto questo sia in se stesso più forte se esercitato attraverso il canale dei mass-media o attraverso quelli tradizionali. In altre parole i mezzi di comunicazione di massa agiscono in una società già emarginata ed alienata: le funzioni di facilitare l'integrazione e di imporre valori quali il successo, la competizione, il guadagno, sono già efficacemente svolte da agenzie di socializzazione quali la famiglia o la scuola" (Caporello, in D'Amato-Porro, 1985 pp.124-26)


Tennista, olio su tela - Gianluca Salvati 1999