Nel
processo di restaurazione tradizionale e di definizione di
un'identità consona ai tempi nuovi non ha certamente giovato alla
Massoneria italiana la vicenda della P2 che, per quanto la si possa
interpretare come una “deviazione”, ha comunque messo in luce
anche per gli stessi affiliati la presenza nell'Ordine di uno
spregiudicato settore affaristico e addirittura eversivo. In ogni
caso la reputazione della Massoneria ne è uscita fortemente
compromessa, nonostante il Grande Oriente si sia adeguato alle
disposizioni della cosiddetta “legge Spadolini sulla P2” (1982)
che ha vietato, con quella incriminata, le logge “coperte”, e
preteso che siano accessibili le liste degli affiliati.
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martedì 15 maggio 2012
Massoneria, le logge "coperte" - Loggia P2 e CIA
I
giudici che si sono occupati della strage di Bologna hanno scritto:
“Nel contesto di una generale attenzione rivolta da Gelli agli
ambienti militari, assume una concatenazione specifica quella
dedicata alla ristretta èlite
di ufficiali succedutisi al comando dei vari servizi di sicurezza. La
relazione della commissione di inchiesta è pervenuta a due
interessanti conclusioni: Gelli appartiene ai servizi e ne è il
vertice; la Loggia P2 e Gelli sono espressione di una influenza che
la Massoneria americana e la CIA esercitano su Palazzo Giustiniani,
sin dalla sua riapertura nel dopoguerra”.
Massoneria - La Loggia Propaganda: Licio Gelli e i fratelli coperti
Della
nota sigla P2 la P significa “Propaganda”. È il nome di una
loggia nata nel 1877 allo scopo di “tenere attivi e vincolati
all'Ordine e in corrispondenza diretta con il Grande Oriente gli
uomini che per la loro posizione sociale non avrebbero potuto
iscriversi nelle logge ordinarie e frequentarne i lavori” (U.
Bacci, Il Libro del Massone Italiano, Bologna,
1972). Il clima storico è quello in cui molti affiliati alla
Massoneria giocarono un ruolo importantissimo nell'assestamento dello
Stato unitario. Fra i membri di questa loggia si possono infatti
ricordare i nomi di G. Garibaldi, dei politici A. Saffi, G.
Zanardelli, A. Bertani, e F. Crispi, del filosofo del diritto G.
Bovio e del poeta G. Carducci. Che ci possano essere “posizioni
sociali” incompatibili con la partecipazione ai regolari lavori
delle logge è comprensibile, ma poiché la partecipazione a questi
lavori è dalla Massoneria dichiarata essenziale per la costruzione e
il percorso spirituale del singolo, sembra che si possa individuare
sin dalle origini della Loggia “Propaganda” un cedimento a
interessi di natura squisitamente profana. Tale valutazione è
suffragata dal fatto che un primo scandalo, quello della Banca Romana
del 1892-1893 in cui furono coinvolti alcuni dei suoi membri,
determinò la crisi di questa loggia “atipica”.
Dopo il
periodo fascista essa si ricostituì, assumendo il numero 2 per
sottolineare la sua antica tradizione: tra le logge ancora attive
poteva infatti vantare un'anzianità inferiore solo a quella della
loggia alessandrina “Santorre di Santarosa”.
La
Massoneria – Il vincolo fraterno che gioca con la storia; Giunti
Editore
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lunedì 16 aprile 2012
Massoneria yankee e propaganda | Quel pericoloso terrorista di Nelson Mandela - Noam Chomsky
I potenti possiedono le maggiori risorse per l'uso della violenza, ma quando sono loro a usare violenza la chiamano autodifesa, al contrario quando le loro vittime o qualcun altro usano violenza allora quello si chiama terrorismo. Gli esempi di questa ipocrisia si sprecano: nel 1988, quando Washington era fermamente alleato al governo razzista del Sudafrica, il Pentagono definì Nelson Mandela “uno dei più pericolosi terroristi del mondo”, e naturalmente il governo di Pretoria si stava solo “difendendo” contro i “terroristi” di Mandela. In quegli anni il Sudafrica bianco fu responsabile della morte di circa un milione e mezzo di persone, dentro e fuori dalle sue frontiere.
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