Gennaro Aliberti era un losco figuro della politica napoletana. Organizzatore occulto del lotto clandestino era malvisto anche da uomini del governo. Ai primi del novecento, l'Aliberti aveva denunciato per diffamazione il giornalista Eduardo Giacchetti perché aveva pubblicato articoli sui suoi traffici illeciti. Il giornalista si era rivolto all'avvocato Enrico De Nicola per la difesa in tribunale, ma il De Nicola aveva pubblicamente rifiutato per non meglio precisati motivi.
La difesa di Eduardo Giacchetti fu assunta da Pietro Pansini, il mio trisavolo.
Quasi venti anni dopo, don Luigi Sturzo pose il veto alla candidatura dell' on. Gennaro Aliberti nelle liste del partito popolare.
"Terminato il discorso: S.E. Degni con tutti i suoi, si è allontanato dal palcoscenico ed il teatro si andava svuotando quando i fascisti sono insorti per il mancato contraddittorio promesso e S.E. Degni, impavido, è ritornato al suo posto. Si sono, però, incrociati vivaci battibecchi fra fascisti e popolari. A questo punto S.E. Degni, rispondendo al capitano Padovani, che chiedeva insistentemente il contraddittorio, ha detto di volerlo concedere ai fascisti, ma mai a persona pagata da Aliberti, ciò che ha eccitato viepiù l’ambiente, accrescendo il tumulto. Allora S.E. Degni ha creduto opportuno allontanarsi ed ha potuto raggiungere la sua automobile ed andar via. I fascisti sono usciti dal teatro col preordinato intendimento di dare molestia e dileggiare i popolari al loro passaggio per piazza S. Maria degli Angeli. Infatti i fascisti, riunitisi in meno di un centinaio nei pressi della sede della loro associazione, non appena hanno visto i popolari che s’incamminavano in corteo, hanno fatto per slanciarsi loro addosso e strappare la bandiera bianca dalla quale erano preceduti, ma sono stati affrontati dalla forza pubblica che è riuscita a trattenerli, per modo che i popolari hanno potuto proseguire per la loro via".
(Rapporto del questore al prefetto 21/05/1921 - A.S.N., Gab. Questura, fasc. 5494)
don Luigi Sturzo |