Queste immagini posseggono una tale intensità da rendere perfettamente comprensibile che milioni di uomini colti si lascino attrarre dalla teosofia e dall’antroposofia. C’è una spiegazione semplicissima di questo fenomeno: questi moderni sistemi gnostici rispondono all’esigenza di espressione e di formulazione degli eventi interiori e inesprimibili di cui stiamo parlando; e vi rispondono meglio delle varie forme di religione cristiana oggi esistenti, a eccezione, ma è un’eccezione parziale, del cattolicesimo. Attraverso il suo simbolismo dogmatico e culturale, la religione cattolica è in grado di esprimere in maniera incomparabilmente più ampia del protestantesimo gli elementi in questione. Ma neanche il cattolicesimo ha raggiunto, né in passato, né oggi, la pienezza dell’antico simbolo pagano, il quale perciò è sopravvissuto fin nei secoli cristiani, per travasarsi poi a poco a poco in certe correnti sotterranee che, dal primo Medioevo fino ai tempi nostri, non hanno perso del tutto la loro forza vitale. Queste correnti sono andate sempre più scomparendo dalla superficie, certo; ma ritornano sotto nuove forme per compensare l’unilateralità degli orientamenti moderni della coscienza. La nostra coscienza è talmente imbevuta di cristianesimo, anzi quasi interamente plasmata dal cristianesimo, che la posizione contraria inconscia non può trovarvi ricetto, semplicemente perché riesce troppo antitetica alle concezioni basilari dominanti. Quanto più parziale, rigida, assoluta è la difesa di un determinato punto di vista, tanto più aggressivo, ostile e incompatibile sarà il punto di vista opposto, di modo che sulle prime ci sono poche speranze di giungere a una conciliazione dei contrasti. Ma se la coscienza ammette almeno la validità relativa di ogni opinione umana, anche l’avversario perde una parte della sua incompatibilità. Nel frattempo però il termine contrario cerca una qualche espressione adeguata, per esempio nelle religioni orientali: buddismo, induismo, taoismo. Il sincretismo (sintesi e combinazione) proprio della teosofia soddisfa particolarmente bene questa esigenza, e ciò spiega il successo numerico che ha incontrato.
Carl Gustav Jung, Psicologia dell’inconscio