CARACAS
– La presenza delle imprese italiane in Venezuela è piuttosto diffusa
considerata anche la grande comunitá italiana residente nel Paese.
Gli investimenti italiani si concentrano in diversi settori prioritari dell’economia tra i quali:
Petrolchimica:
Snamprogetti ha realizzato diversi impianti di fertilizzanti e un
impianto di urea e ammoniaca grass-roots. L’ENI ha firmato un accordo
riguardante l’area occidentale del Golfo di Paria per l’esplorazione del
gas e del petrolio oltre a detenere una quota del 40% nella partnership
con la società petrolífera internazionale CONOCO. L’ENI ha inoltre
acquistato la società petrolífera britannica LASMO (ENI DACION), ma
attualmente si trova in disputa per lo sfruttamento dell’area di Dacion,
a causa del passaggio forzato ad un regime di proprietà mista imposto
dal governo venezuelano, in cui la PDVSA possiede la maggioranza
azionaria.
Infrastrutture:
Astaldi, Ghella-Sogene, Trevi SpA, Impregilo partecipano in diversi
lavori tra cui la costruzione della prima tappa del sistema integrale di
collegamento ferroviario Caracas-Puerto Cabello, nonché della seconda
fase del progetto che riguarda il tratto Puerto Cabello-La Encrucijada,
la Metropolitana Caracas-Los Teques e quella di Valencia. Il Gruppo
Techint è invece presente in Venezuela dal 1957 nei settori
dell’ingegneria industriale e siderurgico, mentre il Gruppo Trevi,
anch’esso molto attivo nel Paese, fornisce servizi e macchine per la
perforazione del sottosuolo. L’Ansaldo sta partecipando a due importanti
licitazioni: per la trasformazione a gas di una centrale termoelettrica
e di una sottostazione.
Trasporti: nel settore dei veicoli industriali è presente la Iveco, che sta attualmente ampliando il proprio impianto d’assemblaggio
che permetterà di aumentare la produzione del 10%. La Fiat ha
trasferito l’attività produttiva in Brasile nel 1999, mantenendo una
quota nel mercato venezuelano degli autoveicoli del 6%. Nel settore dei
pneumatici la Pirelli gioca un ruolo fondamentale dal 1990, anno in cui
ha rilevato il pacchetto maggioritario della ditta Neumaven (ex
tecnologia Uniroyal) realizzando investimenti pari a 80 milioni di USD.
Difesa:
la ditta Alenia ha recentemente raggiunto accordi con il ministero
della Difesa per la fornitura di apparati per navi della marina militare
nazionale e radar destinati al settore civile. La Fincantieri e la
Otomelara sono in gara per l’affidamento di importanti commesse nel
settore navale e degli armamenti della marina militare venezolana
Acciaio e Alluminio:
la Danieli ha recentemente firmato con l’impresa statale venezolana CVG
(Corporación Venezolana de Guayana) un accordo per la realizzazione di
un’impresa mista, a maggioranza venezolana, per la costruzione di un
grande complesso siderurgico che produrrà laminati d’acciaio di alta
qualità. La FATA ha anch’essa firmato recentemente un protocollo
d’intenti per la realizzazione di un progetto per la modernizzazione
degli impianti di produzione di laminati in alluminio della impresa
CVG-ALCASA, sussidiaria della Corporación Venezolana di Guayana.
Agroindustria:
La Parmalat ha acquistato la società lattiero casearia statale INDULAC e
ha realizzato altri investimenti pari a circa 17 milioni di USD in
impianti di produzione, distribuzione e fornitura di assistenza tecnica
agli allevatori. Il piano di ristrutturazione, prevede che la Parmalat
de Venezuela continui ad operare come parte del gruppo italiano, anche
se con dimensioni più ridotte, dato che è stata resa nota l’intenzione
della ditta di vendere due suoi impianti per la lavorazione del latte in
polvere, considerato un prodotto con scarsi margini di guadagno.
Telecomunicazioni:
nel gennaio 2006 è stato annunciato l’acquisto della Digitel da parte
della “Organizacion Cisneros” in cambio di un corrispettivo di 425
milioni di dollari. L’operazione dovrebbe costituire il primo passo
verso la formazione di un conglomerato, diretto dalla stessa Digitel,
che dovrebbe conservare il suo “top management” italiano e che
continuerebbe ad utilizzare la
tecnologia e gli apparati della TIM per offrire i suoi servizi di
telefonia su tutto il Venezuela. Telecom Italia era divenuto unico
proprietario, rilevando le azioni di minoranza del terzo operatore, nel
settore nel 2004.
Carlo Fermi - La Voce d'Italia, 10/5/2006 |
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